24° Festival della canzone dialettale molisana: tutte le puntate di Viaggio in Molise.
17 Febbraio 2014
Si può RIUNIFICARE un paese se si continua a denigrare gli altri?
4 Marzo 2014

Comunali 2014: occasione per i giovani di unire il paese e far fuori i denigratori.

In attesa di sapere se le regole del gioco subiranno modifiche o meno (qui per vedere i probabili cambiamenti), la campagna elettorale per le comunali gambatesane 2014 entra nel vivo con l’organizzazione di vari gruppi politici.

Non è ancora chiaro quali saranno gli schieramenti in campo, ma al di là di ogni idea politica differente, non c’è dubbio che ciò che il paese si aspetta è una RIUNIFICAZIONE.

Da troppi anni ormai il paese risulta essere diviso (meno negli ultimi anni) e riposa su vecchie contrapposizioni che ne hanno bloccato lo sviluppo sociale e la crescita economica, favorendo invece lo “spopolamento”, il vero spauracchio da combattere se si vuole salvare il nostro piccolo borgo da una fine annunciata.

Una cosa è fuor di dubbio: un paese diviso sulla base di faccende personali è un paese che non ha futuro e troppe volte, negli ultimi anni, i “politici” locali (o presunti tali) hanno impostato le campagne elettorali solo ed unicamente sul “contro“, sulla denigrazione dell’avversario e sull’interesse personale. E’ un’abitudine che ha il sopravvento in Italia, e che, purtroppo, si ripercuote di pari passo, ed in maniera più accentuata, nei piccoli paesi ad ogni tornata elettorale.

E’ arrivato il momento di dire BASTA!

Gambatesa è sempre stato un paese di eccellenze, spesso primo tra i suoi pari, è stato un paese sempre per così dire “alla moda”, sia come mentalità che come usi e costumi; allo stesso modo oggi è un paese diviso, in cui l’interesse di pochi  corrompe le coscienze di molti, creando fazioni e malcontenti che ci rimandano indietro di secoli. Non ci resta che  guardare con ammirazione i nostri vicini (Riccia, Jelsi, Pietracatella, ecc..), che un tempo prendevano esempio da noi, e dai quali oggi, invece, abbiamo solo da imparare.

Il compito di invertire questa tendenza tocca ai giovani ed in generale a tutte le persone che, con regolare sensibilità, hanno avvertito questo disagio.

Un paese UNITO non è un paese dove c’è un’unica lista, ma è un paese dove le contrapposizioni vertono sui programmi, sulle idee di sviluppo del borgo, dove la maggioranza amministra coinvolgendo i cittadini e l’opposizione vigila sulla correttezza dell’operato della stessa e propone le proprie idee.

Cari giovani, è il momento di responsabilizzarci, di entrare in gioco per scardinare un sistema del quale saremo le future vittime tanto che un domani resterà solo il rimpianto di essersene “fregati”, di aver guardato inerti la disfatta di un “sogno” (che oggi è più un sogno degli emigranti che dei residenti).

Il momento è arrivato, non si possono più dilazionare nel tempo le cure ad un malato grave. E’ il momento di UNIRE il paese, di discutere di programmi e progetti, di abbandonare le vecchie logiche e la vecchia politica, ma soprattutto di FAR FUORI i denigratori gratuiti, già entrati in azione, presunti professionisti della politica, capaci di parlare solo di nomi, simpatie e famiglie: INCAPACI TOTALMENTE DI FARE UNA PROPOSTA CONCRETA DI SVILUPPO!

Vanno isolati con la forza delle idee e messi ai margini. FUORI!

Non facciamoci abbagliare da falsi posti di lavoro o promesse elettorali insensate, ma piuttosto lavoriamo per creare le condizioni migliori sulle quali prosperare. Il genio e l’estro, unanimemente riconosciuto, che esterniamo in tantissime espressioni musicali ed artistiche, dobbiamo trasferirlo in politica, innalzando di livello del grottesco teatrino dell’assurdo al quale dobbiamo sottostare da anni. Il cambiamento culturale non può che partire dalle nuove generazioni.

Giovani sveglia, via la paura, lo dobbiamo a noi stessi ed ai nostri figli…… è l’ultima chiamata!

 

Lascia un commento