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Sorvegliamo chi ci sorveglia 5: facciamo i conti alle “piccole caste”.

 

(la rubrica “Sorvegliamo chi ci sorveglia” è stata creata su questo blog in seguito alla sciagurata istallazione del sistema di video-sorveglianza da parte del Comune di Gambatesa ed ha lo scopo di accendere i riflettori sull’operato dell’amministrazione comunale in carica portando a conoscenza dei cittadini gambatesani eventuali anomalie. Inoltre, lungi da questo blog dare giudizi sulle persone interessate in quanto tali, ma non si può tacere quando queste assumono un profilo pubblico destinato ad incidere sulle nostre vite.)

Come anticipatovi nel “Sorvegliamo chi ci sorveglia 4” torniamo a parlare di qualcosa di cui già si è discusso in queste pagine nella puntata del “Sorvegliamo chi ci sorveglia n. 3” intitolata “La maggioranza sgangherata e le piccole caste” nella quale si portava a conoscenza dei cittadini il cattivo vizio da parte di alcuni assessori della giunta comunale, precisamente Succa e Valente, di non partecipare alle riunioni della giunta nonostante ricoprissero una carica e percepissero una indennità per la stessa.

Da quando abbiamo pubblicato il menzionato articolo, precisamente nel Novembre 2012, la situazione non è cambiata di molto, anzi, risulta enormemente aggravata.

Ricordiamo come si sono comportati i due assessori nel 2012: Valente Lino (anche vicesindaco) ha totalizzato  in giunta  il 14,45% di presenze e Barbara Succa il 12,04%. Anomalia gravissima della quale ho parlato anche con uno dei diretti interessati che, invitato alle dimissioni, non ha, evidentemente, ascoltato il consiglio.

Ma passiamo al 2013, anno che fino ad ora si è rivelato una vera e propria catastrofe per le presenze di assessore e vicesindaco: solo 3 presenze per Lino Valente (pari al 3,84%) e 10 presenze per Barbara Succa (12,82%). 

Da considerare inoltre che l’assessore Succa era presente in una giunta (per un totale di cinque delibere) dove era assente l’altro assessore, Giuseppe Lembo, probabilmente per raggiungere il numero legale per deliberare, e, per lo stesso motivo quando il sindaco si è dovuto tirare fuori per conflitto di interessi dato che si trattava di una delibera inerente la Cantina Valtappino, di cui è proprietario (2 delibere). Quindi se si escludono queste sette delibere in cui la presenza dell’assessore Succa è stata necessaria per il numero legale, anche qui le presenze per così dire “spontanee” sarebbero state solo tre.

Mi viene da pensare che gli interessati hanno partecipato a più processioni in rappresentanza del Comune che a Giunte Comunali.

Ma passiamo a vedere qual’è l’impatto di questi comportamenti su tutti noi: 

in primo luogo vi è un problema di rappresentatività: che ci stanno a fare quattro assessori se due non hanno alcun interesse a partecipare alle assemblee dell’organo a cui sono adibiti? Le deleghe che essi hanno chi le esercita? Perché non si fa una giunta a due assessori (possibilità prevista dall’art. 25 dello statuto del comune) invece che quattro anticipando ciò che avverrà dalle prossime elezioni comunali?

In secondo luogo (ed è questa la cosa più grave) quanto ci costa mantenere queste rendite di potere per ruoli non esercitati?

Abbiamo le cifre di quanto ci costerà la nostra giunta comunale nel 2013 (dati pubblici e consultabili da tutti):

Costo giunta comunale

Tabella indennità di carica della Giunta comunale di Gambatesa

Avete letto bene: il vicesindaco percepisce 3123,60 € all’anno, l’assessore Succa 2342,64 € come indennità di carica per una carica che non hanno mai esercitato, non avendo apposto che poche firme sulle delibere, non assumendosi quindi alcuna responsabilità.

Calcoliamo per cinque anni? Diciamo che le due indennità percepite per tutta la durata del mandato fanno 27.331,20 €. 

Quanto si poteva risparmiare in cinque anni con una giunta a tre (sindaco + due assessori)? Se calcoliamo che un’assessore avrebbe dovuto fare il vicesindaco il conto è presto fatto: avremmo risparmiato due indennità da assessore (pari a 2342,64 €) per un risparmio totale di 23.626,4 €.

Una cifra importantissima in un comune piccolo, soldi che potevano essere spesi per il sociale, per i bambini, per gli anziani, per il castello (ad esempio attivando dei programmi di volontariato incentivato con giovani locali) e chi più ne ha più ne metta.

Chi è il principale responsabile di tutto ciò? Il “primo” cittadino Emilio Venditti, senza dubbio, dato che in un paese “normale” il sindaco avrebbe dovuto far decadere i due componenti della giunta per le ripetute assenze, assessori che lui stesso ha nominato.

(Lancio una sfida seria: darò 50 € a chi riesce a trovare una situazione simile a questa in un altro comune d’Italia.)

Non c’è dubbio che la situazione sia oggettivamente incresciosa e che di queste rendite di posizione tutti i diretti interessati dovranno risponderne davanti alla popolazione locale.

Infine volevo fare due appelli: il primo ai diretti interessati affinché, anche se a fine mandato e con soldi già introitati, potessero fare un gesto di responsabilità, in primis dimettendosi ed in secondo luogo restituire al comune (anche in parte) il danaro che hanno percepito; il secondo alla gente di Gambatesa affinché esca dal torpore che l’attanaglia e inizi seriamente a prendere delle posizioni davanti a questi abusi di potere che si consumano nel silenzio più assordante di tutti e che ne agevolano il compimento: SVEGLIA!

Infatti solo nel silenzio delle opposizioni, parimenti responsabili per non aver mai denunciato il fatto, e della società civile è possibile e più semplice fare tutto ciò.

Un’altra pagina buia e poco trasparente di questa amministrazione comunale (maggioranza + opposizione) dalla quale emerge la necessità di una discontinuità più che a livello di persone, nel metodo e nell’assunzione di responsabilità degli amministratori.

La rotta non è mai stata così “storta”!

Indignazione.

lucadalex

 PS: si segnala via mail a Corte dei Conti e segretario comunale oltre a lasciare il sito sempre aperto a rettifiche, commenti ecc…

1 Comment

  1. gianmichele massimo ha detto:

    Continuo a ribadire che bisognava svegliarsi 20 anni or sono, perchè si disponeva di tutte le informazioni necessarie per valutare un simile schieramento. Forse però negli anni addietro troppi erano gli interessi che si andavano ad intrecciare tra i cittadindi nella loro singolarità e il sindaco, tale per cui lo si è difeso strenuamente. Al male c’è sempre possibilità di riparazione, ma quello che voglio dire è che quando il dado è tratto non serve a nulla spendere parole,servono i fatti. Parlare serve solo per diritto di cronaca, ma nel concreto non serve più a nulla.
    Spero vivamente che alla prossima tornata più di qualcuno si possa ravvedere, ma soprattutto che ci sia qualcuno di buona volontà, di carità, di onestà, di semplicità, che abbia come mero obbiettivo il bene comune e non il singolo o pochi singoli. Credo che a Gambatesa ci siano persone e soprattutto giovani che possano incarnare questi valori, giovani seri, caritatevoli, che possano ripristinare uno stato di legalità che ormai per una cosa, prima, per un’altra, poi, non c’è più da un ventennio ormai.
    Mi associo a quello sopradetto e lancio qui una proposta, sottoponiamo qui una petizione a tutti i bloggers e concittadini o qualcosa in qualsiasi altra forma, da ricapitare ai diretti interessati, affinchè questi due cittadini chiamati dalle urne alla “res publica” e che si sono sottratti al loro compito, assumendo indebitamente vantaggi economici, restituiscano l’intero importo!!! sono soldi nostri!!! Questa può esser una buona iniziativa, e se portata a termine restituirebbe un pò di onore, non a loro che se ne sono macchiati, ma a noi cittadini che li abbiamo versati quei soldi!!!!

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